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venerdì 30 marzo 2012

Io non sono...ista!!!

La miglior tecnica per chi sostiene una teoria e non riesce a rispondere alle critiche è quella di bollare chi le fa ad una corrente contraria oramai obsoleta.
Per esempio molto spesso gli evoluzionisti etichettano coloro che hanno una visione critica della teoria dell'evoluzione quasi sempre come creazionisti, anche se i secondi dichiarano assolutamente di non esserlo, ma di fare solo una "critica scientifica" alla teoria. Del resto il neodarwinismo fa acqua da tutte le parti lo dicono anche i giornali.
Queste povere vittime però non sono assolutamente creazioniste e sono anche molto esperti di quello che parlano. Lo sono talmente tanto che ultimamente hanno anche un convegno!(qui e qui)
Lucy, una delle più agguerrite evoluzioniste di sempre
risponde a chi, offensivamente, l'ha definita H.habilis
 
Un convegno per insegnare ai ragazzi delle scuole una visione critica della teoria evoluzionistica una visione che sicuramente li farà conoscere meglio il fantastico mondo della scienza.
Un convegno che assolutamente non ha nulla di creazionista!(anche se i gestori scientisti dei due siti di cui sopra li hanno bollati come tali)
Poco importa che i tre relatori del convegno affermano che l'australopitecina Lucy sia appartenente alla specie Homo habilis , che la stretta convergenza evolutiva (a livello di triplette) in due ceppi di C.elegans a cui è stata esercitata la stessa pressione selettiva  (quindi la parziale prevedibilità di un evento evolutivo) vada contro la teoria dell'evoluzione per selezione naturale, e che parlano di "complessità irriducibile", loro non sono assolutamente creazionisti o fautori dell' Intelligent Design e soprattutto conoscono bene la materia di cui parlano.
Ah altra cosa miei cari evoluzionisti, il suffisso "-isti" indica che voi seguite un'ideologia non una teoria scientifica, come i genetisti, i mineralogisti,  gli eliocentristi ed i nazisti, quindi non bollate la gente come creazion"isti" per far vedere che anche la loro è un'ideologia...tsk!


lunedì 27 giugno 2011

Ritorno al pianeta d'origine


                                                 
Non conoscendone i meccanismi, ed essendo effettivamente ancora un "blogger scientifico" in erba e saltuario, non ho partecipato al Carnevale della Biodiversità questa volta ospitato dal blog Erba volant, ma, visto il tema così allettante ed in sintonia con il blog, ho deciso lo stesso di scrivere un post a riguardo.
Prima di tutto voglio esprimere il mio apprezzamento per l'interessantissimo post di Andrea Cau su Theropoda che ci mostra come sarebbe la Terra se la osservassimo attualmente e con un potentissimo telescopio ad una distanza di circa 250 milioni di anni luce (in realtà lui parla di una sonda su un pianeta alieno chiamato Pangaea), mostrandoci un mondo oramai estinto. Questo escamotage mi è veramente piaciuto.
In questo caso noi possiamo apprezzare, seppur con una mente "umana", che poco riesce a concepire le "distanze temporali", tutto quello che viene dopo, riuscendo quasi ad avere una spiegazione del futuro.
Esemplare di  Riftia pachyptila
dove si può ben distinguere il tronco, in natura infossato
Le creature invece di cui voglio trattare vivono in un mondo non lontano da noi né in termini temporali, né spaziali, se rapportato alle distanze tra pianeti diversi.
Sto parlando infatti dei siboglinidi (Siboglinidae), un particolare gruppo di anellidi, con la maggior parte dei membri adattata a vivere nelle profondità oceaniche, che può essere ritenuto alieno per via sia delle peculiarità anatomiche che ecologiche.
Un tempo queste creature facevano parte di un Phylum completamente separato e, a dire il vero, non si riusciva nemmeno a capire se erano da considerarsi protostomi o deuterostomi, per via del loro semplice, ma estremamente diversificato, sistema digerente, sprovvisto sia di bocca che ano. Nemmeno l'intestino è presente, o meglio, lo è in maniera assai diversificata sotto forma di trofosoma, un tessuto presente nella porzione detta "tronco" dell' animale, estremamente delicato, di origine endodermica (tessuto dalla quale si ha la formazione del canale digerente) contenente al suo interno particolari batteri chemioautotrofi simbionti.
Questa particolare struttura permette all'animale di colonizzare ambienti che per altri sarebbero nocivi e poco proficui (diremmo appunto "alieni") e di farlo completamente distaccare dalla nostra "catena alimentare" legata soprattutto alla luce solare e, in un certo senso, riavvicinandolo in quegli ambienti dove un tempo la vita si è sviluppata: nei camini idrotermali.
L'intensa attività vulcanica qui presente porta alla liberazione di acido solfidrico, tale composto viene anche liberato durante i processi di degradazione di proteine contenenti zolfo in condizione anaerobica (infatti alcuni siboglinidi, come Osedax sp., vivono infossati nelle ossa di balena). Questa molecola è altamente tossica per la maggior parte delle specie animali, ma ovviamente l'evoluzione ha fatto si che coloro che abitano in prossimità di queste strutture possano difendersi o sfruttare questo fattore a proprio vantaggio.
Infatti sono i batteri chemioautotrofi presenti nel trofosoma a ossidare l'acido solfidrico liberando così elettroni ed ottenendo l' energia utile per la creazione dei vari composti organici, immagazzinata sotto forma ATP e NADPH.
L'ossigeno utile al processo è preso dai "tentacoli" dell'ospite, mentre i solfuri vengono presi nella parte del tronco infossata nel substrato che ne è ricco.
Molte persone consideravano l'ipotesi della panspermia (la vita che è venuta dallo spazio) come una spiegazione veritiera e possibile, possiamo quasi dire che effettivamente tanto torto non abbiano: la vita infatti si è formata in condizioni completamente estranee ed ostili a quelle attuali, in ambienti che noi definiremmo estremofili, abitati da alieni.
Alcuni di questi alieni sono rimasti sul loro pianeta, altri hanno colonizzato nuovi ambienti, mentre altri ancora nei vecchi ambienti ci sono ritornati alleandosi con le specie del posto.
Si può quasi dire che la realtà non è poi così lontana dalla fantascienza...

Xodroont

giovedì 17 marzo 2011

Mi laureo nel futuro per conseguire un'attività nel passato

Una Piccola Incongruenza?
A quanto è riportato sull'ormai celebre Wikipedia Italiana, molte illustre figure della comunità scientifica, che si sono occupate dello studio riguardante gli esseri viventi, come Darwin, Lamarck, Humboldt ed altri, hanno deciso di fare un piccolo passo nel futuro per prendersi una Laurea in Biologia.
La scoperta, è stata segnalata al sito Pikaia,  quest'ultimo ci ha informati che, oltre a tentare di correggere questi errori, vi scriverà un articolo a riguardo.

***Anche i blog leucophea ed oggiscienza, dopo che alcuni degli autori sono stati informati di questa vicenda ci hanno dedicato una parte in un post QUI e QUI.
Xodroont

martedì 22 febbraio 2011

Chicken Little: è così sbagliato lo scientismo*?


Molte volte vengono formulate critiche al classico atteggiamento scettico della comunità scientifica nei confronti delle affermazioni paranormali o pseudoscientifiche.
Non è raro infatti che vengano accusati gli scienziati di avere una mente troppo chiusa , o, nei casi più gravi, di falsificare le prove affinché simili affermazioni non vengano divulgate, dandogli un tono di malafede.
La frase "la scienza non può sapere tutto" viene usata a sproposito per giustificare una propria opinione, ma la cosa strana è che i fenomeni da citati da questi signoroni, sono quasi sempre del tutto naturali e scientificamente falsificabili, anzi, molte volte, loro usano questo tipo di frase quando la loro spiegazione, pseudoscientifica, viene meno dopo una corretta revisione degli argomenti trattati.
Con questo non voglio dire che non esista qualche esponente scientifico troppo rigido con i suoi schemi, soprattutto se si parla dei membri con un età più avanzata, ma voglio affermare che una mente deve poter essere aperta, ma non a tal punto da collassare.
Questa questione ovviamente, è rivolta in modo molto esplicito dai fautori delle scie chimiche, degli ufo, e da coloro che credono molto bonariamente ai maghi o a chi, molte volte, ne cerca di fare le veci, celandosi spesso dietro un legittimo, sino a quando non viene imposto, credo.
In quest' ultimo caso, molte volte, magari involontariamente, le cose vengono a complicarsi, perché non solo si verificano fenomeni apparentemente inspiegabili e questi si usano come una prova, ma si cerca molte volte di forzare e di rendere verità scientifica ciò che non lo è, come per esempio l' esistenza di un dio creatore, la legittimità di imporre agli omosessuali terapie, o, sempre nel caso degli omosessuali, il divieto di adozione, seppure anni di studi scientifici invalidano queste affermazioni.
Quando ovviamente questo viene fatto notare, si rivela la natura fraudolenta di simili affermazioni, poiché, come nel caso degli sciachimisti, si evocano lobby , che possono essere di qualsiasi tipo (comuniste, ebraiche, gay, naziste, atee), per giustificare la presenza delle affermazioni a loro contrarie nelle letteratura scientifica.
Da notare inoltre che, quando piccole pubblicazioni sembrano favorirli, loro sono i primi a sfoggiarle (dove in questi casi finiscono le lobby non ci è lecito sapere...).
Per concludere:
Se nel nostro caro pollaio,  tutti avessero ascoltato la voce del sindaco  ed avessero indagato sulla natura del fenomeno, prima di giungere a conclusioni, molti di loro si sarebbero salvati, e magari un giorno, usando lo stesso tipo di scetticismo, avrebbero scoperto che qualcosa dal cielo effettivamente può piovere, ma che il cielo non è fatto di legno verniciato ed è molto più bello, variegato e complesso di quanto credevano.

Xodroont

*con il termine scientismo, non si intende la fiducia nella scienza come portatrice di concetti al di fuori del suo campo, ma  fiducia nel metodo scientifico, che se pur non perfetto, è il miglior sistema di conoscenza del mondo che ci circonda.

sabato 19 febbraio 2011

Vi presento "Anomaloche?"

Si sa, la natura è bizzarra, e lo è a tal punto da aver generato creature così bizzarre che la studiano.
E la studiano talmente tanto, da arrivare alla conclusione che essa sia bizzarra.
Con questo voglio affermare che, se proprio si deve prendere per vera la scala naturae, un artefatto il cui unico scopo è  mettere l'uomo al di sopra di tutte le creature viventi, allora questa dovrà essere basata nient'altro che sulla caratteristica sopra citata.
La Marcia del Progresso:
un esempio di
"scala naturae"
nella versione
post-darwin
Ma la cosa ancora più strana, risiede nel fatto che, se questa affermazione si rilevasse corretta, allora le posizioni successive non saranno necessariamente occupate dai nostri antenati, ma da quelle creature che per una serie di motivi, sono state considerate bizzarre da coloro che occupano il primo posto.
Il che, diciamolo, sarebbe un artefatto ancora più artificioso del primo. Noi infatti siamo soliti definire "bizzarre", due tipi di creature, quelle che hanno caratteristiche tali da sembrare troppo simili a noi, e quelle che, al contrario, sono totalmente diverse da ciò che conosciamo.
Nel primo caso, siamo molto disposti ad accettare questo fenomeno, catalogandolo come "buffo", nel secondo, invece, le cose cambiano, per il semplice fatto che, molte volte, siamo riluttanti nel riconoscere tutto quello che sfugge ai nostri schemi.
Il compito degli scienziati, a differenza di quel che dicono molti "pseudoscienziologi", è infatti quello di studiare il mondo che ci circonda, proprio per rilevare queste "anomalie", verificandole, per poi cercare di spiegarle.
Nella storia della scienza, questi episodi si sono susseguiti più di una volta ed uno degli esempi classici, divulgati in qualsiasi facoltà a stampo naturalistico, è proprio quello della scoperta delle argilliti di Burgess, una formazione rocciosa risalente al Cambriano, la quale presenta una fauna fossile unica.
Pikaia: uno dei primi cordati.
Questo giacimento fossilifero, fu ritrovato nel 1909 da Charles Walcott, il quale classificò molte delle forme presenti in raggruppamenti moderni, non comprendendo quanto questi fossero insoliti.
Con la prima revisione dei suoi studi e dei campioni da lui raccolti, effettuata soltanto sei decenni dopo da dei dottorandi di Cambridge, vennero per la prima volta riconosciute quelle forme uniche quali: Opabinia, Wiwaxia, Merella, Hallucigenia, Pikaia, ed uno strambo animale, prima conosciuto come una spugna, un gambero ed una medusa a forma di fetta d'ananas, chiamato Anomalocaris...




Ricostruzione di Anomalocaris




Xodroont